Quali sono le tecniche impiegate per i Controlli Non Distruttivi?

  • Esame visivo (VT) Analisi condotta ad occhio nudo da un operatore esperto nella difettologia del componente esaminato
  • Radiografia (RT) Impiego di radiazioni X o gamma. Risultato visibile su una pellicola
  • Liquidi penetranti (LPI, PT) Applicazione di un liquido che penetra nei difetti per capillarità. Esaltazione della visibilità del difetto mediante contrasto cromatico
  • Magnetoscopia (MPI, MT) Applicazione di un campo magnetico su materiali ferromagnetici. I difetti introducono variazioni delle linee di flusso del campo visualizzabili con speciali polveri
  • Ultrasuoni (UT) Analisi delle onde ultrasoniche riflesse o trasmesse all'interno del componente
  • Termografia infrarossa (IT) Analisi dell'emissione termica nella banda dell'infrarosso da parte di un corpo. Il difetto genera un'alterazione del campo termico.
  • Correnti indotte (ET) Analisi delle correnti indotte in un un corpo (conduttore) a seguito dell'accostamento di una sonda che genera un campo magnetico alternato. Il difetto è visto come "disturbo" nella propagazione delle correnti indotte.

Cosa sono i CND? Controlli non distruttivi sui materiali

I Controlli Non Distruttivi (Sigle identificative: CND, PND, NDT, NDE) sono tecniche di analisi non invasive impiegate al fine di valutare l'integrità di un materiale, un componente, una struttura complessa e alcune caratteristiche geometriche (es. spessore e corrosione)

controlli non distruttivi
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